PONTE SISTO
[NIKON Z50, ISO 125, 1/250 sec, f/5,6 - 76 mm] |
Storia di Ponte Sisto
Ponte Sisto venne ricostruito sulle rovine di un antico ponte romano, "pons Aurelius", risalente al 215 d.C., ai tempi dell'imperatore Marco Aurelio Severo Antonino, più comunemente noto come Caracalla, che così volle unire la sponda sinistra del Tevere a Trastevere: da qui si narra che venissero gettati nel fiume i primi martiri cristiani. Venne chiamato anche "pons Janicularis" per la vicinanza al Gianicolo. Tra il 366 ed il 367 l'imperatore Valentiniano compì il primo grande restauro e fu in questa occasione che venne eretto, all'imboccatura, un arco trionfale decorato da statue bronzee, i cui resti, ritrovati nel 1878 e nel 1892, ora sono al Museo Nazionale Romano. Crollato nel 792 a seguito di una piena del fiume, il ponte venne abbandonato e perciò denominato anche "Ruptus", "Tremulus" o "Fractus".
Nel 1475, in occasione del Giubileo, Sisto IV incaricò
Baccio Pontelli di ricostruire il vecchio ponte, che dal nome del pontefice
prese il nome di ponte Sisto. Prima della sua costruzione, per collegare le due
sponde, veniva impiegata una barca-traghetto che congiungeva anche due
spiaggette: quella "Arenula" sulla riva sinistra e quella
"Renella" di fronte. Nel 1599 fu restaurato da Clemente VIII, che
fece rinnovare lastricato e parapetti in travertino, finché nel 1880 i lavori
per la costruzione dei muraglioni ne alterarono profondamente l'aspetto, con la
collocazione di parapetti in ghisa. È costituito da quattro arcate con un
grande "occhialone" (come si può notare nella foto sopra)
circolare sul pilone centrale, che da sempre ha funzionato da campanello
d'allarme in caso di piena del fiume.
[Estratto da Romasegreta.it]
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